Adesivi con l’immagine di Anna Frank vestita con la maglia della Roma e scritte antisemite di ogni tipo. E’ quello che hanno lasciato i tifosi della Lazio nella Curva Sud dello stadio Olimpico al termine della partita di domenica sera con il Cagliari. Un settore che gli ultrà biancocelesti occupavano dopo la chiusura dell’altra curva a causa di cori razzisti, e al quale avevano avuto accesso grazie a una mossa del presidente Lotito, che sospendendo gli abbonamenti aveva potuto concedere ai suoi tifosi i biglietti della curva “rivale” alla cifra simbolica di un euro.
Secondo la polizia sarebbero stati trovati “una decina di adesivi” dal contenuto antisemita, poi rimossi dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista di Roma-Crotone di domani. La società biancoceleste si è immediatamente dissociata, condannando l’accaduto, attribuito a “pochi sconsiderati” e annunciando che questa mattina una delegazione guidata dal presidente Lotito andrà in visita alla Sinagoga di Roma per esprimere la propria solidarietà alla Comunità Ebraica. E mentre la procura della federcalcio, guidata da Giuseppe Pecoraro, sta valutando i fatti e potrebbe aprire un’indagine nelle prossime ore, le reazioni di sdegno non si sono fatte attendere. “Questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi” ha twittato Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma.
Unanime la condanna anche dal mondo politico. “Utilizzare l’immagine di Anna Frank come segno di insulto e minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo” ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha assicurato il massimo impegno per individuare i responsabili affinchè vengano perseguiti secondo la legge ed esclusi definitivamente dagli stadi. “Se fossi il presidente di una squadra di calcio, scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor” ha invece scritto sul suo profilo Twitter il segretario Pd Matteo Renzi. Durissime anche le parole di condanna della Cei. “Vergogna. E’ assurdo. Siamo al paradosso”, le parole di Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo.