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Il cardinale Bagnasco riconfermato presidente della Cei da Papa Francesco: “I cristiani vittime del fanatismo”

di Samantha De Martin23 Settembre 2014
23 Settembre 2014

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Il cardinale Angelo Bagnasco guiderà ancora una volta la Conferenza Episcopale Italiana fino a marzo 2017, data in cui la Cei applicherà la nuova “legge elettorale” che dovrebbe sostituire l’attuale sistema di designazione papale del presidente dei vescovi italiani, con una sorta di elezione che prevede una terna di nomi sottoposta al Pontefice da parte dell’assemblea.

La notizia, confermata da Papa Francesco, è stata ufficializzata dallo stesso Bagnasco nel corso della prolusione che ha aperto, ieri, a Roma, i lavori del Consiglio episcopale permanente della Cei. “Mentre ringrazio per la confermata fiducia del Vescovo di Roma, desidero, in questa autorevole sede, rinnovare la mia gratitudine a tutti i Confratelli per l’impegno generoso, responsabile e fraterno, che insieme abbiamo vissuto durante l’Assemblea Generale” ha detto Bagnasco.

Nel corso del suo intervento il presidente dei vescovi ha anche affrontato una serie di argomenti che, spaziando dalla crisi economica dell’Italia alla tragedia dei migranti, dal dramma dei cristiani vittime del fanatismo religioso al sinodo alle porte, hanno offerto spunti di riflessione su tematiche interne e internazionali.

Nelle parole di Bagnasco sul “sacrilegio” della violenza perpetrata in nome di Dio, sono echeggiate le riflessioni di Papa Francesco. Il pensiero del cardinale è andato alle tre suore massacrate in Burundi, al dramma dell’Iraq, all’“oscura seduzione che il fanatismo religioso sembra esercitare nel vecchio mondo”. Non ha mancato poi di “bacchettare” l’opinione pubblica, colpevole secondo Bagnasco, di “avere ridotto i lavori del sinodo alla prassi sacramentale dei divorziati risposati”, una tendenza che il numero uno dei vescovi ha definito “fuorviante”. “L’educazione all’amore, la consapevolezza del sacramento del matrimonio e della sua grazia, la preparazione al matrimonio come cammino di fede, la difficile educazione dei figli” rappresentano, secondo il capo dei vescovi italiani, la vera sfida per i pastori. Un pensiero dai toni accorati è stato, poi, rivolto dal cardinale, ai 1.800 migranti morti nel 2014, attraverso un atto di accusa rivolto all’Europa: “Vogliamo l’Europa casa dei popoli e delle nazioni – ha detto il presidente della Cei -. Casa, non albergo, dove i più ricchi e potenti possono meglio alloggiare”. Un discorso che, toccando il tema di una “occupazione difficile”, di un “fisco predatorio”, di una”burocrazia asfissiante”, è approdato ai giovani, costretti a diventare “emigranti forzati”.

Nei confronti dello Stato Bagnasco ha parlato di una tecnica “che sta sfuggendo di mano all’uomo”, mentre, a proposito delle ultime polemiche sulla procreazione assistita, il numero uno della Cei ha condannato il “totalitarismo culturale, arrogante e vuoto nel quale l’uomo è estromesso e sostituito da poteri anonimi, da meccanismi artificiali, da logiche di produzione e di profitto”.

Samantha De Martin

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