Continua il difficile dibattito sulle adozioni ai single, tra legislazione e problemi legati alla sfera psicologica. Abbiamo sentito Donata Micucci, presidente dell’Anfaa, l’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie.
Qual è la posizione dell’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie in merito alle adozioni alle persone singole?
Nel nostro Paese, l’adozione risponde ad un diritto del bambino e non dell’adulto e pertanto noi sosteniamo che è meglio per un minore essere affidato ad una coppia piuttosto che ad un singolo. Ricordiamo che per la legge italiana un singolo può già adottare un bambino, nei casi indicati, se non ci sono coppie disponibili. Questo non vuol dire considerare un singolo una persona di seconda scelta, ma considerare una famiglia formata da due genitori una situazione più adatta. Certo, bisogna dirlo, è meglio che un single adotti, piuttosto che avere un bambino in più in istituto o in una comunità.
Cosa mancherebbe ad un bambino se fosse affidato ad un single?
Se lo chiediamo a tutti i bambini, risponderanno che vogliono un papà e una mamma. Perché non dare questa possibilità a questi bambini che sono già sfortunati dal punto di vista affettivo, o peggio ancora in alcuni casi anche abusati? Ad esempio, una bambina con sindrome di down è stata dichiarata adottabile da un uomo single perché rientrava nei casi di “adozioni speciali”, però noi, come ANFAA, non abbiamo apprezzato i commenti della stampa che si sono scagliati contro le coppie che hanno rifiutato questa possibilità, ma bisogna anche considerare che per questi tipi di adozione ci devono essere le disponibilità economiche giuste, oltre che affettive. Per questi motivi noi non riteniamo necessario cambiare la legislazione vigente.
C’è sicuramente un divario tra l’Italia e gli altri Paesi, dove c’è la possibilità di adottare da parte di un single. Come lo spiega?
Nei Paesi stranieri l’adozione è una risposta alle esigenze e al diritto di un adulto di poter essere un genitore, invece in Italia l’attenzione e al diritto prioritario di un bambino a trovare una famiglia, e il diritto prioritario di un bambino è avere due genitori. Se chiediamo ai bambini che vivono con un solo genitore, tutti dicono di preferire una coppia formata da mamma e papà. Questi bambini vivono in una società in cui la famiglia tradizionale è ancora molto celebrata, basti pensare alle feste dedicate ad entrambi i genitori, il minore in questione sarebbe sicuramente messo in una posizione di svantaggio.