La compagnia di bandiera tedesca Lufthansa è messa a dura prova dall’ennesimo sciopero, il quattordicesimo dal 2014. ella giornata di oggi è prevista la cancellazione di 890 voli con il coinvolgimento di 98.000 passeggeri. I piloti della compagnia tedesca incrociano le braccia da mercoledì e nessuno è in grado di prevedere quando terminerà la protesta visto che, nella serata di ieri, le trattative tra sindacato e società sono naufragate. Finora sono quasi 2.800 i voli cancellati e oltre 300.000 i passeggeri coinvolti anche se lo stop riguarda i voli Lufthansa e non quelli operati dalle controllate, come Swiss International Air Lines o Air Dolomiti.
In concomitanza con sciopero sono previste due manifestazioni a Francoforte. Infatti davanti alla sede sfileranno in contemporanea da una parte i piloti e dall’altra il sindacato del personale di terra, che bolla come ingiustificato lo sciopero. “Le agitazioni sono dannose e devono cessare”, dichiara il sindacato del personale di terra certificando così una spaccatura tra i lavoratori della compagnia. I piloti di Lufthansa sono tra i più pagati nel settore: guadagnano 180 mila euro lordi l’anno, con punte di 250 mila. Lo stipendio iniziale per i neoassunti può arrivare a 73mila euro. Il sindacato chiede incremento totale del 22% degli stipendi, con effetto retroattivo dal 2012. Però, i motivi delle agitazioni sono altri: il sindacato Vereinigung Cockpit si oppone ai piani di Lufthansa, che vorrebbe potenziare la controllata Eurowings, cedendole buona parte delle attività in Europa per poter risparmiare circa il 40%.
Nell’ultimo sciopero del 22 settembre i voli Alitalia cancellati sono stati 200 con 26mila passeggeri coinvolti. La compagnia era riuscita a garantire il volo nello stesso giorno al 90% dei clienti.