Una città che funziona, che accoglie, che si prende cura delle persone, che attrae giovani e investimenti. Una città che torna all’altezza della sua fama nel mondo. Questa è la Roma promessa da Ignazio Marino, sindaco da soli 4 mesi, che ha deciso di affrontare l’ennesima vergogna capitolina. Questa volta protagonista della vicenda è la Nuvola, il complesso alberghiero progettato dall’architetto di fama internazionale, Massimiliano Fuksas, e che avrebbe dovuto trasformare la zona dell’Eur diventando il nuovo centro congressi della capitale.
È di pochi giorni fa la notizia che, dopo aver analizzato tutta la documentazione, Marino ha deciso di andare a visitare il sito per verificare di persona l’avanzamento dei lavori e il tempo necessario al completamento dell’opera. “Ho chiesto di organizzare una visita perché è un’opera sulla quale la città ha investito molto e che potrà essere molto utile”, ha detto il primo cittadino.
L’ennesima storia all’italiana che dura da 15 anni. Il bando di concorso internazionale indetto nel lontano 1998, un cantiere aperto solo dal 2007, ritardi dei lavori, allarmi per i buchi di bilancio, tempeste giudiziarie, dimissioni inaspettate, ritardi, blocchi, delibere e tensioni. Lo stesso Fuksas in più di un’occasione ha espresso la sua amarezza: “In Italia non c’è lo Stato, ma solo un’enorme burocrazia – ha commentato lo scorso marzo, di fronte all’ennesimo ritardo di una delibera comunale che ha messo a rischio il proseguimento dei lavori – Dopo due anni di attesa non si può continuare a girare intorno alle cose. Ho eseguito lavori in tutto il mondo, ma certe cose accadono solo in Italia”.
Manuela Moccia