Anche l’Irlanda ha aderito all’accordo sulla tassazione minima per le multinazionali. Ad annunciarlo è il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni su Twitter. “Un passo importante ed estremamente positivo per gli sforzi collettivi dell’Europa per costruire un sistema fiscale globale più equo e stabile”, ha sottolineato.
Lo scorso luglio il G20 di Venezia aveva dato il via libera alla nuova imposta sulle grandi imprese. Secondo il piano affinato dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dal 2023 le multinazionali dovranno pagare una tassa minima del 15% e le imposte nei Paesi dove vendono prodotti e servizi. Irlanda, Ungheria ed Estonia, però, avevano rifiutato l’accordo e si erano sottratte alla firma.
Ieri il ministro delle Finanze irlandese Pascal Donohoe ha annunciato un cambio di passo del suo Paese. “È un punto di equilibrio tra la nostra competitività e il nostro posto nel mondo – ha detto Donohoe – Assicurerà che l’Irlanda sia parte della soluzione del problema, nel rispetto del futuro assetto fiscale internazionale”. La nuova tassazione al 15% verrà applicata dall’Irlanda alle imprese che operano sul territorio con un fatturato superiore a 750 milioni di euro. Per le imprese più piccole verrà invece mantenuta la consueta tassazione del 12,5%. Questa agevolazione fiscale aveva permesso a colossi come Google, Apple e Facebook di insediare la propria sede a Dublino. Il cambio di direzione è arrivato dopo mesi di negoziazioni con l’Ocse.
La decisione è stata accolta con favore dagli altri Paesi del G20. Il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clement Beaune, ha scritto su Twitter che l’Irlanda “fa una scelta europea, coraggiosa, una tappa essenziale verso una maggiore giustizia fiscale internazionale”.
Anche l’Estonia ha seguito l’esempio dell’Irlanda e ieri sera ha annunciato che firmerà l’accordo sulla minimum tax globale. Tra i Paesi Ue resta solo l’Ungheria a non aver ancora aderito all’intesa.