A soli 80 km da Vienna, dentro la propria fattoria, si è suicidato dandosi fuoco. È la storia di Alois Hurber, 55 enne, un finale scontato, dopo aver ucciso quattro persone.
La vicenda. Tra la notte di lunedì e martedì, in una zona rurale a 70 km da Melk, la prima sparatoria. Hurber, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di bracconaggio, non si ferma a un posto di blocco: non contento della sua bravata, spara agli agenti. Uno di questi muore, insieme ad un infermiere che lo stava soccorrendo, freddato anch’egli senza pietà. Poi un’improbabile fuga a piedi e cosa trova il bracconiere impazzito? Un altro posto di blocco. In preda al delirio uccide un altro agente, mentre sequestra il restante uomo in divisa, ritrovato morto nella macchina di Hurber. La polizia ordina il silenzio stampa per evitare, se possibile, l’uccisione del collega, salvo poi confermarne il decesso una volta ritrovata la macchina del bracconiere. Cento uomini dell’unità Swat hanno fatto irruzione nella fattoria, ma si tratta di un’operazione inutile. Pur di non cadere nelle mani della polizia, Hurber ha preferito darsi fuoco. Un cadavere carbonizzato è l’amaro bottino di guerra di questa imboscata in pompa magna.
Alessio Perigli