“Ancora una volta l’amministrazione Usa dimostra la sua complicità con l’occupazione israeliana”. Un duro commento quello partito da Hanan Ashrawi dell’Olp, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, in merito alla decisione dell’amministrazione Trump di tagliare 65 dei 125 milioni di dollari destinati all’Unrwa, agenzia Onu per i profughi palestinesi.
Nata nel 1948, l’Unrwa si occupa di fornire servizi vitali ai profughi palestinesi, non solo nei territori occupati ma anche in Siria, Libano e Giordania.
Era stato il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, a minacciare il taglio dei fondi qualora la Palestina non si fosse ripresentata al tavolo dei negoziati di pace con Israele. Ma Heather Nauert, portavoce del dipartimento di Stato, ha specificato che la norma “non mira a punire nessuno”. Verranno comunque erogati 60 milioni per impedire che l’agenzia non finisca tutto il capitale entro fine mese e chiuda. Queste donazioni saranno accompagnate da importanti cambiamenti da parte dell’Unrwa, a cui è stato chiesto un “riesame fondamentale” delle sue attività.
“Sono molto preoccupato – ha detto ieri il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres -. Non è solo la mia opinione, anche molti osservatori inclusi alcuni israeliani sono convinti che l’Unrwa sia un importante fattore di stabilità nella regione”.