La Camera americana ha approvato, con 228 voti favorevoli e 197 contrari, un provvedimento valido per consentire di ottenere la cittadinanza ai cosiddetti dreamer, gli immigrati entrati negli Stati Uniti da minorenni con genitori senza un permesso di soggiorno, nonché quelli fuggiti dalla guerra o da disastri naturali all’estero.
L’”American Dream and Promise Act”, questo il nome della disposizione, “è un primo passo importante per riformare il nostro sistema dell’immigrazione”, ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, lodando e sottolineando l’importanza di una tale riforma e promettendo di “lavorare con il Congresso americano per mettere a punto un sistema dell’immigrazione del ventunesimo secolo basato su dignità e sicurezza e in grado di offrire soluzioni di lungo termine”.
Nel 2012 l’amministrazione Obama aveva creato un programma federale per permettere alle persone entrate illegalmente negli Stati Uniti il diritto temporaneo di vivere, studiare e lavorare, dopo che il Parlamento rifiutò di approvare la cosiddetta “Development, Relief and Education for Alien Minors (Dream) Act”, che avrebbe potuto offrire a soggetti arrivati nel paese l’opportunità di ottenere una residenza permanente. L’operazione fu poi aspramente criticata da Donald Trump, fermo oppositore dei dreamer, ma oggi l’approvazione del provvedimento rappresenta un grosso passo in avanti, nonostante le dure critiche da parte dell’opposizione repubblicana.
La disposizione, infatti, rappresenta per i repubblicani solo ed esclusivamente un aiuto per i migranti al confine con il Messico, preso d’assalto nelle ultime settimane, che accusano il presidente Joe Biden di voler superare le politiche restrittive dell’ex presidente Donald Trump. La Presidente della Camera Nancy Pelosy, però, ha ribadito: “Queste comunità di immigrati rafforzano, arricchiscono e nobilitano la nostra nazione e devono essere autorizzate a restare”.