È indagato con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi relativamente al crollo di una delle tre palazzine, al civico 1, di piazza Augusto Sagnotti. Alle elezioni del 4 marzo, il sindaco è candidato alla presidenza della regione Lazio.
Pirozzi non è l’unico. Altre sette persone sono state iscritte nel registro degli indagati: il geometra Ivo Carloni in quanto progettista e direttore dei lavori, e quattro tecnici e dirigenti del Genio Civile di Rieti, Giovanni Conti, Valerio Lucarelli, Maruizio Scacchi e Maurizio Peron. E ancora, il comandante della Polizia Municipale di Amatrice, Gianfanco Salvatore, e il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, Virna Chiaretti. “In cooperazione colposa tra loro, nelle rispettive qualità e con le condotte commissive e omissive, non impedivano il crollo dell’edificio”, così uno dei passaggi dell’avviso di conclusione delle indagini.
Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri, Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti, la palazzina fu ristrutturata, a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009, secondo un progetto che conteneva “gravi errori”, un “indicatore di rischio inattendibile e non realistico” e un “errato coefficiente di vulnerabilità sismica addirittura superiore a 1”. Nella notte del 24 agosto 2016, in questo incidente specifico persero la vita sette persone, altre tre rimasero ferite. Indagate poi altre cinque persone, tra collaudatori, ex responsabili di ditte e un ex assessore del Comune, per il crollo delle altre due palazzine che provocò la morte di altre 19 persone.