Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda legata al braccio di ferro tra Roma Capitale e Ama. Dopo il quarto cambio di vertice della municipalizzata dei rifiuti, da quando Virginia Raggi è diventata sindaca, l’ultimo detronizzato, Lorenzo Bagnacani, ha infatti presentato una memoria-denuncia alla Corte dei Conti, trasmessa anche alla Procura della Repubblica.
Nella relazione, Bagnacani muove diverse critiche nei confronti dell’amministrazione comunale, prima fra tutte quella legata al ripensamento del Campidoglio riguardo al riconoscimento ad Ama di diciotto milioni di euro di credito per i servizi cimiteriali. Secondo Bagnacani, Ama, dopo la bocciatura del bilancio da parte del collegio dei sindaci, rischierebbe addirittura il default a causa del mancato pagamento.
“L’attuale situazione di stallo nell’approvazione del progetto di bilancio, è da ascrivere alla responsabilità esclusiva di Roma Capitale. Sono altresì evidenti i profili di responsabilità erariale che gravano su quest’ultima nell’ipotesi in cui l’attuale situazione di tensione dovesse trascendere in una vera e propria crisi dell’azienda”, questo uno stralcio, pubblicato dal Corriere della Sera, dell’esposto presentato il 19 febbraio da Bagnacani.
L’atto d’accusa dell’ex direttore generale e amministratore delegato si concentra poi sull’esposizione di Ama nei confronti delle banche: “In merito Roma Capitale – nonostante sia stata più volte richiamata dal sottoscritto – sottovaluta le conseguenze del proprio comportamento gravemente colposo nei già delicati rapporti con il pool di banche che ha concesso le tre linee di credito di cui si è detto”.
Infine Bagnacani rimprovera a Roma Capitale “di non fare tutto quanto possibile per impedire l’insorgere di una crisi e istituisce una cabina di regia per analizzare in ottica futura le modalità di riversamento della Tari”.