TEHERAN – Altri tre iraniani condannati a morte dal regime degli ayatollah. La magistratura ha affermato che i manifestanti, arrestati a Isfahan lo scorso 25 novembre durante le proteste in corso ormai da quasi quattro mesi, hanno “ucciso a colpi d’arma da fuoco” tre agenti delle forze dell’ordine. Le persone condannate a morte sono Saleh Mirhashmi Baltaghi, Majid Kazemi Sheikh Shabani e Saeed Yaquobi Jurdsaflui e, oltre alla pena capitale, hanno ricevuto anche una condanna a 10 anni di reclusione per appartenenza al gruppo dissidente Mojahedin del Popolo Iraniano.
Il mondo dello sport nel mirino del regime
Coinvolto nella repressione del regime anche il calciatore Amir Nasr Azadani, che è stato condannato a 26 anni di reclusione per aver preso parte alle proteste anti governative in corso dalla morte di Mahsa Amini, la 22enne curda uccisa dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto. Il noto calciatore è stato condannato a cinque anni per appartenenza a un gruppo illegale con scopi anti governativi, cinque anni per collusione in crimini contro la sicurezza e 16 anni per ‘Muharebeh’, ovvero guerra contro Dio.
L’appello del Papa contro la pena capitale
Continua la condanna della Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei, che ha definito i manifestanti come dei “traditori” che “devono essere combattuti duramente”. Dopo le ultime condanne il Papa ha lanciato un appello in nome del rispetto della dignità per far sì che “la pena di morte, che è sempre inammissibile poiché attenta all’inviolabilità e alla dignità delle persone, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo”.
Il mondo si mobilita insieme ai manifestanti iraniani
Intanto a livello internazionale aumenta lo sdegno. Ieri, 8 gennaio 2023, in un’ottantina di città, dall’Australia all’Europa passando per gli Stati Uniti, le persone sono scese in piazza contro le esecuzioni di Teheran. A Roma sono state consegnate all’ambasciata iraniana le 300 mila adesioni alla campagna lanciata dal quotidiano La Stampa per salvare la vita all’iraniana Fahimeh Karimi, allenatrice di pallavolo e madre di tre bambini, condannata a morte per aver sferrato calci a un paramilitare Basiji.
Nella foto manifestanti in Iran, Ansa