Cresce il bilancio dei morti in Iraq dopo due giorni di proteste. L’Osservatorio iracheno per i diritti umani riferisce che sono 73 i morti e 3.500 i feriti. Si tratta delle proteste popolari antigovernative a Baghdad e nel sud del Paese, in particolare contro il carovita e la corruzione.
Dalle foto diffuse dall’Osservatorio, emerge che molte delle vittime sono state uccise con bombole di gas lacrimogeni, sparate da poliziotti a distanza ravvicinata direttamente alla testa dei manifestanti.
La prima parte della protesta era iniziata a ottobre a Baghdad e Nassiriya e aveva già portato a scontri molto violenti tra i manifestanti e la polizia, in cui erano morte 157 persone. Dopo la repressione, le proteste erano state sospese, per poi ricominciare la scorsa settimana.