Quasi un italiano su due si sintonizza ogni sera, all’ora di cena, su uno dei telegiornali delle principali reti generaliste. Analizzare come questi tg danno le notizie del giorno, formando così l’opinione pubblica nel nostro paese: l’Almanacco dei Tg di Alberto Baldazzi si è assunto questo difficile ma meritevole compito. Presentato ieri nella sede della Federazione Nazionale della Stampa, alla presenza di numerosi giornalisti del settore, del segretario della FNSI Franco Siddi e del presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, il volume è edito da Datanews, la casa editrice dell’Eurispes e prende in esame le edizioni prime time dei tg Rai, Mediaset e La7.
Baldazzi: “La tv non ha ancora perso la sua egemonia”. Alberto Baldazzi, giornalista radiofonico e televisivo, dirige il suo Osservatorio Quotidiano sui Tg da quattro anni ed ogni giorno ne pubblica le analisi sul sito di Articolo21 e sul blog de L’Unità. Questo perché, come ha spiegato introducendo la presentazione del suo volume, “Come si può rilevare dai numeri del Censis relativi al 2012, se la carta stampata arretra e solo in parte recupera con le edizioni on line, la televisione non perde terreno e lo schermo televisivo è ancora il luogo essenziale di incontro tra gli italiani e quello che succede nel mondo”. Analizzare quindi le modalità di trasmissione delle notizie da parte dei maggiori Tg nazionali, nella loro principale edizione di prima serata, significa monitorare come viene gestita e come si forma la più grande fetta dell’opinione pubblica nazionale, soprattutto su temi delicati come quello della politica interna o del sociale. “La tv spesso è poco reattiva nel percepire i cambiamenti in atto nella realtà – ha spiegato Baldazzi – ma quando riesce invece in questo intento, non ha rivali ed è dirompente”. Portando alcuni esempi positivi recenti, l’autore ha menzionato in questo senso i numerosi e seguitissimi speciali targati TG1 sul tema del femminicidio; nel caso invece dei suicidi dovuti alla crisi economica e del lavoro in Italia, Baldazzi ha sottolineato come, nonostante il 2012 abbia visto in realtà un calo numerico per questo tipo di suicidi, la tv ne ha parlato molto di più, alterando quindi la percezione dell’argomento nelle menti degli italiani.
Fara, Eurispes: “Un Osservatorio qualitativo, quello che mancava”. “L’Osservatorio di Pavia non è sufficiente ed il lavoro svolto dall’Osservatorio Quotidiano sui Tg va a colmare un vuoto”: così Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, ha voluto sottolineare l’importanza dei dati contenuti nel libro di Baldazzi. Mentre infatti l’Osservatorio di Pavia, che dal 1994 monitora il pluralismo politico nelle televisioni nazionali, si occupa solo di raccogliere dati quantitativi e relativi alla politica interna, il lavoro di Baldazzi e dei suoi collaboratori, ha spiegato Fara, compie un’analisi qualitativa e più ad ampio spettro, che permette di cogliere motivi e conseguenze nella creazione dell’agenda setting delle notizie a livello nazionale.
Giulia Di Stefano