La ricetta di Matteo Salvini per evitare un biscotto tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi è molto semplice, un patto dal notaio. Il segretario della Lega spera così di prevenire eventuali larghe intese post voto attraverso le vie legali.
La proposta. «Chiederemo a Silvio Berlusconi e al centrodestra di fare un nuovo patto con gli italiani e un impegno formale ai nostri alleati di fare liste pulite, al di sopra di ogni sospetto» ha dichiarato Matteo Savini ai cronisti fuori dalla Camera. «Vogliamo anche il vincolo, per chiunque venga eletto nelle liste del centrodestra, di non appoggiare mai un governo con il Pd o con il centrosinistra, per evitare scherzi il giorno dopo del voto. Il patto deve essere scritto nero su bianco e poi portato dal notaio», aggiunge Salvini.
Trasparenza. La massima chiarezza possibile voluta dal segretario del Carroccio è in relazione anche alla recente indagine a carico di Luigi Genovese, figlio di Paolo, e neo consigliere regionale in Sicilia. Salvini, infatti, esige una chiusura preventiva agli impresentabili. «Faremo la massima attenzione come Lega a chiunque candideremo. Fortunatamente tanta gente si sta avvicinando. Ma noi diciamo anche dei no, non solo dei sì» dice il segretario. Sulla data del voto Salvini è chiarissimo. «Prima si vota e meglio è, io mi propongo di guidare un governo che starà in carica dieci anni, non dieci mesi o dieci giorni».
Caso Bossi. Quando gli chiedono un commento su Umberto Bossi, che starebbe pensando di passare a Forza Italia, Salvini svicola: «Noi candideremo tutti quelli che condividono il nostro progetto, che parla a sessanta milioni di italiani, che sabato mi porta a essere a Cagliari, a Caserta, e ancora a Foggia. La nostra è una battaglia nazionale di liberazione per sessanta milioni di italiani. Chiunque condivida questo progetto sarà il benvenuto».