HomeCultura Alle Scuderie del Quirinale l’omaggio a Raffaello

Alle Scuderie del Quirinale
l'omaggio a Raffaello
a 500 anni dalla morte

Misure speciali per l'emergenza virus

Accesso contingentato per i visitatori

di Andrea Murgia05 Marzo 2020
05 Marzo 2020

Con le misure speciali predisposte dal governo per l’emergenza coronavirus parte oggi alle Scuderie del Quirinale la grande mostra dedicata a Raffaello Sanzio.

L’accesso alle sale sarà in qualche modo contingentato così da permettere a tutti di visitare il percorso in sicurezza. Lo hanno annunciato in un comunicato gli organizzatori: “Alla luce della emergenza sanitaria in corso nel paese – si legge – le visite avverranno nelle migliori condizioni volte a tutelare la sicurezza per tutti, applicando rigorosamente le norme disposte dagli organi governativi. Sarà dunque possibile l’accesso alle sale ad un numero di visitatori tale da garantire il rispetto delle distanze di sicurezza interpersonale”. Per questo “È fortemente consigliata la prenotazione dei biglietti”.

Considerato uno dei più grandi artisti del Rinascimento, l’artista urbinate verrà celebrato fino al 2 giugno attraverso un percorso a ritroso, che parte dalla sua improvvisa scomparsa, avvenuta lo stesso giorno della nascita (il 6 aprile), fino ad arrivare agli anni precedenti.

Verrà raccontata la genesi e il pensiero dietro i suoi grandi disegni e ritratti, come quello di Papa Leone X. La lettera scritta insieme all’amico Baldassarre Castiglione, e mai spedita, proprio a al Papa sarà un elemento centrale dell’esposizione. Leone X fu uno dei mecenati di Raffaello e nel documento sono presenti le riflessioni su come recuperare il corpo della Roma antica studiandone i resti.

“Ecco perché era giusto portare di nuovo a Roma il ritratto di Papa Leone X”, ha sottolineato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, tornando sulla polemica per il prestito che ha provocato le dimissioni in tronco di tutto il consiglio scientifico del museo fiorentino.

Altri ritratti presenti nelle sale sono quelli di Giulio II, l’altro suo mecenate, e di Tommaso Inghirami, il cardinale strabico che Raffaello fece posare con lo sguardo rivolto in alto, per rendere quasi invisibile quell’evidentissimo difetto.

Per l’occasione, da Monaco è arrivata la Madonna Tempi, da Madrid la Madonna della rosa e da Washington la Madonna d’Alba. “Mai così tante opere di Raffaello tutte insieme”, ha aggiunto Schmidt. Il percorso si chiude con il Raffaello giovinetto, l’autoritratto diventato icona del pittore.

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