L’Italia potrebbe tornare in zona rossa durante le festività natalizie. È bastato un weekend di assembramenti per le vie dello shopping nelle grandi città, per ribaltare il delicato equilibrio trovato con l’ultimo Dpcm.
Il governo è diviso, e le ipotesi al vaglio sono diverse: l’ala rigorista capeggiata dal ministro della Salute Roberto Speranza spinge per un lockdown duro nei giorni festivi e prefestivi, con il divieto di uscire di casa; oppure, come punto d’incontro con l’opposizione, per una zona rossa nazionale, con chiusura di bar e ristoranti. D’accordo con la stretta immediata anche il capodelegazione del Pd Dario Franceschini e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte invece, spalleggiato dalla renziana Teresa Bellanova, teme per “la tenuta psicologica del Paese” e propone una zona arancione generalizzata, che concederebbe l’apertura dei negozi e i liberi spostamenti. In una posizione mediana i 5Stelle e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Ma il Natale non è l’unico tema caldo sui banchi del governo. Roberto Speranza ammette che “il vaccino non arriverà subito per tutti”, ma allo stesso tempo auspica che “L’Ema, nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza, possa approvare il vaccino Pfizer Biontech in anticipo rispetto a quanto previsto e che al più presto le vaccinazioni possano iniziare anche nei Paesi dell’Unione Europea”.
Prevista per domani la riunione finale per varare il piano vaccini, con il ministro Speranza, il commissario Arcuri e il capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. Ad annunciarlo il ministro Boccia, che ha tenuto ad aggiungere “Le Regioni hanno fatto un ottimo lavoro”.