La cybersicurezza è oggi “un’emergenza globale” con “impatti profondi su ogni aspetto della società e della geopolitica”. È un allarme chiaro quello lanciato da Clusit, Associazione italiana per la sicurezza informatica, nel rapporto sul primo semestre dell’anno. I danni economici del cybercrime stimati sono pari a “oltre il 6 % del Pil mondiale”. Nella prima parte del 2021 sono aumentati del 21% gli attacchi gravi compiuti per finalità di estorsione, e quelli con effetti “molto critici o devastanti” sono passati dal 49% al 74%. In crescita anche gli “attacchi gravi mirati verso singoli bersagli” con tecniche di tipo ransomware, con la minaccia di diffondere i dati rubati alle vittime qualora non paghino il riscatto.
Il report include anche l’analisi degli attacchi in Italia. In sei mesi, 36 milioni di eventi malevoli, in aumento del 180% rispetto allo stesso periodo del 2020. Nei prossimi anni sarà necessario per l’Italia colmare le lacune nell’ambito della lotta al crimine via web. Secondo Andrea Zapparoli Manzoni, co-autore del rapporto, i fondi del Pnrr saranno l’occasione da non perdere.