Uno sguardo analitico sulla letteratura noir per esaminare stili e contenuti del “romanzo giallo”. Approfondire tutti i punti in comune fra produzione letteraria macabro-poliziesca e diritto oltre che conoscere le opere di autori “professionisti” del settore come magistrati, avvocati e studiosi di diritto.
Di questo si parla oggi negli incontri organizzati dal dipartimento di Scienze Umane dell’università Lumsa di Roma in collaborazione con “Diritto&Letteratura”, gruppo di ricerca che fa da collettore a riflessioni comuni fra tra studiosi di letteratura, giuristi accademici ed esponenti delle diverse professioni forensi.
Gli appuntamenti curati dalla professoressa Patrizia Bertini Malgarini, ordinaria di linguistica italiana dell’ateneo con sede a Borgo Pio, a due passi dalle Mura Vaticane, si svolgono nel corso della mattinata nell’ aula 4 della sede di Piazza delle Vaschette, 101 e alle 14.30 in aula Tincani a via Borgo Sant’Angelo, 13. «Con questa serie di incontri intendiamo mettere in risalto il rapporto fra letteratura e diritto – dichiara la professoressa Bertini – ma anche sottolineare la centralità del collegamento fra opere di autori che siano contemporaneamente addetti ai lavori».
Quella del giallo o del noir è una scrittura di genere che offre spunti interessanti di ricerca sul piano storico-letterario, sia su quello storico-linguistico. Alcuni giuristi che si sono cimentati nel genere hanno ottenuto risultati considerevoli in termini di critica e favore del pubblico come nel caso del “Il dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale” scritto da Alfonso Celotto ospite del convegno di oggi e che spiegherà perché un giurista decide di scrivere un romanzo.
Emanuele Bianchi