Vendevano biglietti Alitalia e i passeggeri finivano in aerei romeni firmati Carpatair. Frode in commercio, è questa l’accusa fatta dalla Procura di Civitavecchia e in particolare dal procuratore Gianfranco Amendola, che ha aperto un altro fascicolo sulla compagnia di bandiera, dopo quello nei confronti dei due piloti romeni accusati di disastro e lesioni colpose. Dopo aver rimosso il logo la notte stessa dell’incidente di sabato scorso a Fiumicino in fase di atterraggio, l’inchiesta s’infittisce. Un episodio che ha causato 22 feriti su 50 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio ed è il quinto incidente che Carpatair colleziona, secondo quanto denuncia l’Anpav, l’Associazione nazionale professionale assistenti di volo, che ha chiesto ad Alitalia la rescissione del contratto con il vettore romeno.
Caso Alitalia. Ad occuparsi della vicenda, sarà il pm Lorenzo Del Giudice che vuole vederci chiaro. Gli accertamenti e l’apertura della seconda indagine sono avvenuti dopo che tutti i passeggeri interrogati hanno dichiarato di essere convinti di aver acquistato i biglietti per il volo AZ1670 Pisa-Roma su un aereo Alitalia, ignari di salire su un Carpatair. Da parte sua, invece, l’Alitalia, pur esprimendo ”massima fiducia nella magistratura”, sottolinea la ”correttezza del suo operato”. Alitalia, si legge in una nota ”tiene a ribadire il pieno e totale rispetto della normativa Iata nei casi di vendita di biglietti per voli operati da altri vettori aerei in regime di wet lease o di codesharing, così come fanno le oltre 100 compagnie che utilizzano il wet lease e il codesharing”. Secondo il regolamento CE n.2111/2005 (Iata) , citato dalla compagnia, “al momento della prenotazione il contraente del trasporto aereo comunica ai passeggeri l’identità del vettore effettivo o dei vettori effettivi, indipendentemente dai mezzi utilizzati per fare la prenotazione”. Indicazione che Alitalia sostiene di aver pienamente rispettato inserendo la dicitura “volo operato da Carpatair” nel dettaglio del biglietto. Peccato, però, che evidentemente nessuno dei passeggeri abbia letto le piccole “clausole” scritte in modo da non destare meraviglia.
La compagnia, oltretutto, conferma di aver sospeso il contratto di wet lease con Carpatair fino alla conclusione delle indagini. Intanto, al momento sono state affidate le scatole nere dell’Atr 72 al maggiore Raffaele Brescia e all’Agenzia nazionale sulla sicurezza del volo (Ansv) per analizzarne il contenuto e ricavarne poi delle informazioni che potrebbero poi diventare fondamentali per l’inchiesta. Bisognerà, perciò, tradurre quanto detto tra i due piloti dell’Atr72 inlingua romena e quello che è stato detto quando erano in comunicazione con la torre di controllo.
Sara Stefanini