Salvare la società Alitalia. È l’obiettivo del governo. Il prestito ponte dello Stato è stato infatti prorogato pochi giorni fa ma nel frattempo si pensa già a una soluzione diversa.
Costituire una nuova Alitalia, attraverso il Ministero dell’Economia e delle finanze, “a condizione della sostenibilità del piano industriale e in conformità con la normativa europea”. A renderlo noto è stata la Presidenza del Consiglio al termine di un vertice, tenutosi ieri a Palazzo Chigi, in cui erano presenti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Sarebbe dunque pubblico il destino della compagnia di bandiera, con la disponibilità del governo a investire nuovi soldi nonostante tutti i miliardi andati in fumo negli ultimi dieci anni. Il capitale del Tesoro potrebbe andare oltre il 15%.
Intanto il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato ha deliberato di avviare una trattativa con Delta Airlines e EasyJet come partner industriali per salvare la compagnia. Le due compagnie aeree avevano infatti manifestato interesse a essere partner nell’operazione Alitalia insieme a Fs. Di Maio riceverà oggi l’azienda e i sindacati mentre Air France ha fatto sapere di non essere interessata alla trattativa. Esclusa anche l’ipotesi Lufthansa.
Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, si è invece augurato che venga predisposto un piano industriale che permetta il rilancio della compagnia e che eviti gli esuberi. Dello stesso avviso anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.
Non sono poi tardate a arrivare le reazioni di una parte delle opposizioni. “Sono d’accordo se le soluzioni sono temporanee, cioè se lo Stato sta temporaneamente o con piccole quote in Alitalia. L’idea invece che la soluzione più semplice sia nazionalizzare mi trova fortemente contrario”, spiega Graziano Delrio, capogruppo alla Camera del Pd, ai microfoni di 24Mattino su Radio 24.