Alitalia ed Ethiad hanno raggiunto un accordo “sui termini e le condizioni dell’operazione con la quale la compagnia emiratina acquisirà una partecipazione azionaria del 49 percento in Alitalia”. Ad annunciarlo sono state le stesse compagnie che hanno diramato una nota congiunta specificando come già “dai prossimi giorni si procederà alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate”. Il tutto, naturalmente, dovrà essere sottoposto alle autorità Antitrust, alle quali spetta l’ultimo via libera.
In ogni caso le cifre dell’accordo circolano ormai da giorni. Si parla di un investimento di Ethiad pari a circa 560 milioni di euro. Investimento che la compagnia emiratina vincola ad alcuni paletti. Il più importante è sicuramente rappresentato dal nodo esuberi. Si parla infatti di circa 2250 licenziamenti in casa Alitalia, sacrifici “necessari per tornare competitivi”, come affermato dall’amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio. Intanto il dialogo con i sindacati è già iniziato, anche se non nel migliore dei modi, dato il muro contro muro che si è venuto a creare. In ogni caso sono attesi altri incontri tra le parti.
Sul tavolo delle trattative anche il debito di circa un miliardo di euro di Alitalia. La compagnia di Abu Dhabi ha chiesto la rinegoziazione di 565 milioni con la cancellazione di un terzo del debito totale e la conversione in azioni dei restanti due terzi, con un convertendo a 2-3 anni.
“La bontà dell’operazione che stiamo facendo è segnalata dal fatto che finalmente il mercato si muove” ha dichiarato Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti, che non ha perso occasione di lanciare una frecciatina ad Air France ed alle compagni del Vecchio Continente che si sono rivolte all’Ue segnalando presunte irregolarità nella trattativa Alitalia-Ethiad. “Ci sono altre compagnie di bandiera internazionali che si stanno agitando perché questo accordo è una grande iniziativa sul mercato” ha detto sempre Lupi, che ha poi invitato tutte le compagnie europee a non usare l’Europa “per impedire le liberalizzazioni e la competitività del sistema aeroportuale” specificando invece come la compagnia tricolore “stia rispettando le regole europee come hanno fatto gli altri”.
Mario Di Ciommo