La trattativa su Alitalia non decollerà prima del 4 marzo. Una notizia che arriva direttamente dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. «I commissari mi hanno confermato che non ritengono di poter concludere prima del voto, in quanto i pretendenti di Alitalia vogliono aspettare che ci siano le elezioni», ha spiegato il titolare del Mise a margine del tavolo sull’automotive.
«Però andiamo avanti a lavorare», ha aggiunto Calenda. Il ministro non ha voluto commentare le indiscrezioni su un possibile interessamento della cordata Air France, Delta, Easyjet e Cerberus. I quattro protagonisti dell’aggregazione euro-americana puntano a interessi diversi. Il fondo Cerberus garantirebbe ad Alitalia grossi investimenti, quotandola in Borsa. Una strategia utile sia all’ex compagnia di bandiera che migliorerebbe la sua immagine, sia agli investitori americani, che otterrebbero grosse plusvalenze nel caso di rivendita.
Easyjet mira invece al breve e medio raggio di Alitalia, integrando le sue reti e sviluppando il low cost e il modello tradizionale. Diverso, invece, l’interesse di Air France-Klm, che vorrebbe far convergere i passeggeri italiani di lungo raggio nel suo hub di Parigi. Delta, infine, ridisegnerebbe l’accordo per i voli sul Nord Atlantico. Un punto che Alitalia ha cercato spesso di ridiscutere.
Oltre alla cordata euro-americana rimane forte l’interesse di Lufthansa. Tuttavia la compagnia tedesca ha rallentato il proprio pressing in attesa del risultato delle elezioni politiche.
Al momento il futuro di Alitalia rimane, quindi, in bilico. L’interesse della cordata aprirebbe a uno scenario incerto dal punto di vista dirigenziale. Tutte le decisioni sulla flotta, sul marketing e sui prezzi sarebbero prese in contesti diversi.
E se il futuro rimane un’incognita, il presente regala qualche soddisfazione. Secondo Flightstat l’Alitalia è la compagnia più puntuale del mondo: il 91% dei voli atterrati sono infatti in orario.