“L’Unione Europea ha messo in campo tutti i mezzi a propria disposizione per sostenere l’Italia nella gestione dei migranti del Mediterraneo” dichiara Cecilia Malmstrom, membro della Commissione Europea. Come questo aiuto si traduca in termini concreti però resta un mistero, così come la natura di questi “forse” efficacissimi mezzi. Dall’altro lato il “patriottico” ministro Alfano bolla esplicitamente come ridicole le dichiarazioni provenienti da Bruxelles, specie quando l’altisonante retorica comunitaria parla di “richieste esplicite” che l’Italia dovrebbe fare per poter essere accontentata. Le letterine, come ricorda Angelino, si scrivono solo a Babbo Natale, e non riguardano argomenti che la perspicace commissaria sembra non recepire appieno, come, per esempio, la vita umana.
In effetti non ci sarebbe nessun modo di poter dedurre alcunché, considerato che c’è chi, nel 2005 nel Mediterraneo (gli spagnoli) ha sparato direttamente ai migranti senza che si alzasse nemmeno un minimo polverone. O come quando, qualche anno fa, si criticò duramente il reato d’immigrazione clandestina inserito nel nostro codice per poi essere abolito.
Difficile, senza dubbio, capire cosa potrebbe volere un Paese mediterraneo come l’Italia, coinvolto in prima istanza sulla tragedia della migrazione di massa dal continente africano, a differenza di quelli dell’Europa centrale, che per bocca della stessa Malmstrom, non “possono essere obbligati ad accogliere gli immigrati”. Dichiarazione abbastanza stridente rispetto alla condotta, e soprattutto alle parole, proferite dai vertici di Bruxelles negli ultimi dieci anni.
Parole che oggi hanno una dimensione più moderata, indubbiamente. Le accuse di razzismo che fioccavano solo fino a qualche anno fa sembrano svanite nel nulla così come da parte nostra il “ce lo chiede l’Europa”.
Algelino Alfano decide allora di recitare la parte dell’Ettore omerico provando, mestamente, ad alzare la voce. Sottolinea così i punti delle richieste che il nostro Paese dovrebbe mettere nero su bianco per le smemorate istituzioni europee: “La prima: accoglienza umanitaria in Africa, in particolare in Libia. La seconda richiesta è che il soccorso in mare debba farlo l’Europa attraverso Frontex. L’Europa venga nel Mediterraneo a salvare dalla morte. La terza richiesta è che Frontex abbia una sede in Italia e non a Varsavia. Infine, elemento importantissimo, siccome i migranti non vogliono stare in Italia, devono avere la possibilità di esercitare il diritto di asilo politico anche nel resto di Europa. Altrimenti trasformiamo l’Italia nella prigione dei rifugiati politici”.
La ferrea Malmstorm a questo punto sembra recedere dal tono della polemica, e dopo la frecciata delle letterine natalizie, si limita a dichiarare in serata: “Ho appena avuto una conversazione telefonica costruttiva e aperta col ministro Alfano, cui ho espresso ancora una volta le mie condoglianze per i recenti tragici eventi e la riconoscenza della Commissione Ue per l’eccellente lavoro che l’Italia sta facendo”. Mancava la serie di sperticate lodi alla cultura e all’arte italiane, stavolta non è il caso di scomodare pizze e mandolini.
Stelio Fergola