Il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano ha annunciato che oggi andrà a Tripoli, in Libia, dove incontrerà i vertici delle istituzioni del Paese. “Una giornata intensa di appuntamenti”, l’ha definita il titolare della Farnesina nel corso di un’audizione in Senato con il ministro della Difesa Roberta Pinotti.
La Libia svolge ormai da tempo un ruolo decisivo nel complesso scacchiere internazionale, in particolare per quanto riguarda il fenomeno delle migrazioni. Gli accordi stabiliti negli ultimi mesi tra il nostro Paese e quello libico hanno portato a una netta riduzione degli sbarchi: nel corso di luglio e agosto di quest’anno sono arrivati in Italia 15 mila migranti dalle coste libiche, mentre nello stesso periodo del 2016 erano stati 45 mila, il triplo.
Diversi i leader istituzionali che Alfano incontrerà oggi: dal presidente del governo libico riconosciuto dall’Onu Fayez Al Serraj al ministro degli Esteri Mohamed Taher Siyala, passando per il vice premier Ahmed Maitig. Questi incontri “spero possano rafforzare il senso di una missione, quella italiana, ampiamente riconosciuta anche nel corso dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si è svolta nei giorni scorsi a New York”, ha spiegato Alfano. “L’Italia ha ormai un ruolo ben profilato su due grandi questioni: sul processo politico di stabilizzazione della Libia e sui diritti umani”, ha ribadito Alfano.
Il ministro degli Esteri italiano ha anche enfatizzato il ruolo del nuovo inviato dell’Onu in Libia, Ghassan Salamé: “Con il suo arrivo è diventato chiaro che occorre accentrare nelle mani di un unico negoziatore la conclusione del processo per il quale i libici uniti devono lavorare”, ha spiegato Alfano, ribadendo che “ridurre a uno il negoziatore è un elemento di forza nel ruolo che l’Italia svolge”.
C’è poi il tema importante degli aiuti economici. L’Italia ha deciso di destinare buona parte delle risorse del “Fondo per l’Africa” alla Libia, in un’ottica di partenariato con i Paesi africani per il rafforzamento del controllo delle loro frontiere. Risorse che andranno a finanziare anche i progetti delle Ong come Unhcr nella lotta contro i trafficanti.