Alberto Biggiogero, testimone chiave nel processo sulla morte di Giuseppe Uva – l’uomo deceduto in ospedale nel giugno del 2008 dopo aver trascorso parte della notte nella caserma dei carabinieri – è stato arrestato dalla polizia dopo aver ucciso il padre, colpendolo con diverse coltellate nell’appartamento alla periferia di Varese dove viveva insieme ai genitori. Il delitto, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, sarebbe stato originato da una violenta lite tra padre e figlio, al termine della quale Biggiogero ha afferrato il coltello per colpire il genitore in soggiorno con almeno cinque fendenti. Quando sono intervenuti gli uomini del 118, Ferruccio, 78 anni, era già morto a causa delle ferite riportate.
Il nome di Alberto Biggiogero era salito agli onori delle cronache quando l’uomo era stato fermato dai carabinieri, la notte del 14 giugno 2008, mentre spostava alcune transenne assieme all’amico Giuseppe Uva, e poi portato in caserma. In seguito ha raccontato di aver sentito Uva urlare e chiedere aiuto nella stanza in cui era trattenuto, sostenendo l’ipotesi di presunte violenze da parte delle forze dell’ordine. Testimonianza confermata durante il processo anche se alla fine i due carabinieri ed i sei poliziotti accusati di omicidio preterintenzionale sono stati assolti dalla Corte d’Assise di Varese.