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HomeEconomia Al via il voluntary bis. 1,6 mld l’incasso atteso. Scadenza il 30 luglio

Al via il voluntary bis
1,6 mld l'incasso atteso
Scadenza il 30 luglio

Da oggi on line la piattaforma

per il rientro dei capitali esteri

di Fabio Simonelli07 Febbraio 2017
07 Febbraio 2017

Alcune banconote e monete, Roma, 5 gennaio 2017. ANSA/GIORGIO ONORATI

L’Agenzia delle entrate ha deciso di riprovarci. Tutto pronto per il nuovo voluntary disclosure, la procedura per far riapparire i capitali degli italiani all’estero nascosti negli ultimi anni. Oggi infatti sarà attivo il canale on line che permetterà di mettersi in regola per pagare le tasse in arretrato e rendere noti i propri possedimenti in istituti stranieri, vedendo diminuire le sanzioni. C’è tempo fino al 31 luglio prossimo.

Poche le novità rispetto alla vecchia versione. La nuova procedura, contenuta nel decreto fiscale allegato alla legge di bilancio, consente di rendere note le attività fino al 30 settembre 2016, due anni in più rispetto alla precedente. Approvate inoltre le migliorie tecniche per l’invio delle carte, e le istruzioni del modello per le imposte sostitutive. Tutto questo servirà in particolare per snellire le procedure di regolamentazione di Ivie (la tassa sugli immobili all’estero) e Ivafe (quella sulle attività fuori dal paese). Chi aveva già presentato domanda per la vecchia edizione ne può mandare un nuova, ma solo per rivelare eventuali irregolarità in Italia. La voluntary può essere attivata anche se non sono state pagate Irpef (con le sue addizionali) Iva e imposte regionale per attività sul suolo nazionale.

Il materiale consegnato dovrà contenere una relazione con tutte le informazioni utili per ricostruire investimenti ed esercizi fuori confine e per determinare con esattezza la cifra di imposte da versare. Sarà necessario specificare tutte le violazioni, i modi e i tempi in cui sono state commesse, sottolineando se i patrimoni illeciti includono anche contanti ed oggetti di valore. In questo caso la scadenza si allunga fino al 30 settembre 2017.

La prima esecuzione della procedura ha portato nelle casse dell’Erario 4 miliardi di euro, con 130mila domande arrivate ed oltre 59 miliardi di attività estere emerse, per il 70% dalla Svizzera. Questa volta lo Stato si aspetta di ricavare circa un miliardo e mezzo di euro.  Ottimista Rosella Olrlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate. «Noi ci aspettiamo un numero abbastanza alto di richieste”, ha dichiarato.

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