ROMA – Arrivano conferme dal vertice Italia-Africa in corso al Senato. Il Piano Mattei “può contare su 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo”. Così la premier Giorgia Meloni ha aperto i lavori dell’incontro con focus sul Piano che punta a stabilizzare dal punto di vista economico i paesi africani intervenendo anche sui flussi di migranti verso l’Europa.
I progetti pilota del Piano Mattei
Dal Marocco al Kenya, i progetti pilota del Piano Mattei investiranno tutta l’Africa. Si pianifica “un grande centro di formazione professionale sull’energia rinnovabile in Marocco, progetti sull’istruzione in Tunisia, altri per l’accessibilità alla sanità in Costa d’Avorio” – e come riporta la premier nel suo discorso – “La condivisione è uno dei principi cardine del Piano Mattei i lavori di questo vertice saranno determinanti per arricchire il percorso”.
Von der Leyen presente al vertice
Presente alla conferenza anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che, nella giornata di ieri, 28 gennaio, ha firmato un accordo con la Banca africana di sviluppo per realizzare investimenti nel Global gateway, il progetto Ue che finanzia infrastrutture nelle aree in via di sviluppo. La presidente, in Senato, ha detto che “il nuovo Piano Mattei rappresenta un importante contributo a questa nuova fase della nostra partnership con l’Africa e si integra con il nostro European Global Gateway”.
La questione africana al centro del G7
L’Africa sarà parte fondamentale nell’agenda del prossimo G7 con presidenza italiana. Lo ha promesso Giorgia Meloni affermando che l’Italia si prende “l’impegno a dimostrare che siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri continenti sia interconnesso, e che è possibile immaginare e scrivere una pagina nuova nelle nostre relazioni, una cooperazione da pari a pari, lontana da ogni tentazione predatoria e approccio caritatevole”.
I protagonisti del vertice
Insieme ai 25 capi di Stato e di governo africani, gli 11 ministri degli Esteri e i rappresentanti dell’Unione africana, sono presenti all’incontro i principali vertici europei con il presidente del Parlamento Roberta Metsola e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel – oltre la già citata von der Leyen –. Tra i partecipanti non c’è però la Nigeria, lo Stato più popoloso d’Africa, attore fondamentale soprattutto nell’area occidentale, tormentata dal caos in Niger.