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HomeEsteri Al via l’Assemblea generale Onu. Sul tavolo Libano, Ucraina e riforme

Al via l'Assemblea dell'Onu
Focus su Libano e Ucraina
Sì al "patto per il futuro"

Approvato un piano di 56 "azioni"

per riformare le Nazioni Unite

di Alberto Alessi23 Settembre 2024
23 Settembre 2024

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, alla riunione del consiglio di sicurezza Onu a New York il 24 ottobre 2023. | Foto Ansa

NEW YORK – Le Nazioni Unite pensano a misure concrete per risolvere la crisi in Medio Oriente, pacificare il conflitto russo-ucraino, riformare la propria governance e decidere su quale sentiero dirigere il proprio avvenire. L’Assemblea generale dell’Onu – oggi 23 settembre al taglio di nastri – dovrà sbrogliare il più complesso intreccio di conflitti internazionali dalla sua fondazione partendo dal Libano. Questa, più che una previsione, è una certezza che si ravvisa già dalle parole del Segretario generale Antonio Guterres, secondo cui la polveriera mediorientale è “sull’orlo della catastrofe”, e il Libano potrebbe diventare una “nuova Gaza”. Sta alle nazioni evitare che lo scambio di missili tra Israele e il Libano di Hezbollah sfoci nel conflitto totale.

Oltre il Libano: dialoghi di pace in Ucraina?

Secondo punto in ordine di importanza è il conflitto russo-ucraino. Il presidente del paese gialloblu Volodymyr Zelensky non accenna a fare passi indietro sulla necessità di garantire “la vittoria dell’Ucraina”. Fondamentale è che si possa “soddisfare tutti”. Per Zelensky c’è un però, grande quanto la Federazione Russa e il suo presidente Vladimir Putin, che “non ha alcuna intenzione di porre alla fine alla guerra a condizioni ragionevoli”. Intenzioni che bisognerà smussare a forza di missili a lungo raggio. Non quelli americani, però, dal momento che dalla Casa bianca Joe Biden non è ancora del tutto convinto nell’accordare a Kiev l’uso degli Atacms a stelle e strisce sul territorio russo.

Il “Patto per il futuro” dell’Assemblea generale Onu

Per l’Onu è poi giunto il momento delle riforme. Il segretario generale Guterres ha presentato un testo – adottato con l’assenso di tutti i paesi eccetto quello di Russia, Bielorussia, Iran, Corea del Nord, Nicaragua e Siria – che in 56 azioni promette di rafforzare il multilateralismo, rinnovare le istituzioni finanziarie internazionali e riformare Consiglio di Sicurezza. Un percorso ancora lento e farraginoso, ma dato l’ampio sostegno delle nazioni, decisamente necessario.

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