Valorizzare la chiesa della Natività, appena restaurata. È questo l’obiettivo della mostra “Bethlehem Reborn – Palestina. Le meraviglie della natività” inaugurata ieri nella sede dell’Unesco a Parigi, che narra il lungo lavoro di restauro portato avanti dalla ditta Piacenti di Prato nella Basilica di Betlemme. L’esposizione sarà visitabile fino al 28 ottobre.
“Per un restauratore, un archeologo o un amante dell’arte – ha spiegato Giammarco Piacenti, ad dell’azienda specializzata in restauri – è uno dei sogni più desiderati della vita. Noi sentiamo questa esperienza come una ricompensa inaspettata”. I lavori sono cominciati nel 2013 e manca poco più del 10% della Basilica ancora da restaurare. La parte più difficile e più delicata su cui lavorare sarà quella della Grotta della Natività. I lavori vanno avanti mentre la chiesa è aperta al pubblico.
Ogni anno sono più di 2 milioni i suoi visitatori. “La bellezza di vivere a Betlemme e a Gerusalemme, conoscere i greco-ortodossi e gli armeni e trovare i francescani nella culla del Cristianesimo – ha poi detto Piacenti – ci ha aiutato a riconoscere e comprendere le nostre origini. La ricerca scientifica e archeologica, il progetto e l’esecuzione dei lavori di conservazione sono il miglior regalo che la Terra Santa potesse offrirci”.
Questa mostra ha anche un forte impatto spirituale, come spiega Issa Kassissieh, ambasciatore dello Stato della Palestina presso la Santa Sede: “In un momento in cui il mondo lotta contro una pandemia la Natività ci ricorda ancora della nascita e rinascita di Gesù, e con Lui germogliano nuova vita e nuove speranze”. Mosaici, colonne, legni intarsiati, sono stati ora riportati all’antico splendore.