Capire come salvare il pianeta dal cambiamento climatico e dal sovrasfruttamento delle risorse. E’ questo l’obiettivo della conferenza Onu sul clima che si apre oggi a Nairobi. Nella captale del Kenya si riuniranno i rappresentanti dei 192 paesi aderenti alle Nazioni Unite per capire cosa fare concretamente per arrestare il cambiamento climatico e in particolare il constante innalzamento delle temperature.
“Svalutazioni delle case vicino alla costa, peggioramento della salute e ancora turismo e gastronomia”. Stando a quanto dichiarato da Paola Mercogliano, responsabile del centro ricerche italiane aerospaziali, stamattina sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, il riscaldamento globale avrà conseguenze quantitative e qualitative sulla vita concreta di tutti noi in pochissimo tempo.
A tentare di far cambiare segno al peggioramento dello stato di salute del nostro pianeta potrebbero contribuire le nuove tecnologie. La Jelfish Barge, ad esempio è una piattaforma galleggiante che ricrea grazie alla tecnologia idroponica un’ambiente verde e coltivabile su una zattera ancorata ad una riva dell’Arno a Firenze. Il progetto sperimentale è iniziato nel 2014 ed è stato cofinanziato da Unione Europea e Regione Toscana. L’Orto di Nemo è invece una start up avviata a Noli, vicino Genova, con l’obiettivo di coltivare sul fondo del mare basilico e lattuga.
Esempi virtuosi per contrastare una variegata serie di problemi – dallo stop allo spreco alimentare, alla riduzione di materie plastiche, al sostegno alla decarbonizzazione – che verranno affrontati da oggi al prossimo 15 marzo in Kenya. Quel giorno è anche in programma il Global Strike for Future, uno sciopero mondiale per presentare alle istituzioni nazionali e internazionali l’esigenza di un cambio di passo su quanto fatto fino ad oggi per il clima.