NEW YORK – La Febbre dell’oro di Ennio Morricone colpisce anche il MoMa. Verrà inaugurata il primo dicembre la mostra sul compositore del Museum of Modern Art, per cui Cinecittà ha inviato 35 pellicole, 17 restauri e diverse stampe in 35 millimetri. È questo il tributo italiano per i 60 anni di carriera di Morricone. Tra gli omaggi al due volte premio Oscar non possono mancare le colonne sonore de la Trilogia del dollaro di Sergio Leone e quella de La Cosa, di John Carpenter.
La mostra presenterà un vasto catalogo di film musicati da Morricone, dai già citati classici del western di Leone ai meno conosciuti Navajo Joe e Il grande silenzio, di Sergio Corbucci, Il grande colpo di Sergio Sollima e La tenda rossa, di Mikhail Kalatozov. Esclusiva assoluta la presentazione di un inedito programma televisivo tedesco del 1967 in cui si vede lo stesso Morricone insieme al complesso musicale Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza.
Aspetto centrale della mostra l’originalità della produzione del compositore, trasversale e duratura per tutta la sua carriera. Dalla musica concreta, al jazz, fino agli esperimenti con i sintetizzatori. Passando per l’uso sapiente di strumenti inconsueti alle buche orchestrali, tra armoniche, tamburi, flauti e fischietti. Colonne sonore, le sue, che hanno lasciato un’influenza duratura su produttori e musicisti contemporanei, da Hans Zimmer ai Metallica.
A inaugurare la mostra, la proiezione di Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. La manifestazione, che terminerà il 10 gennaio 2024, è stata pensata e curata da Josh Siegel. Capo del dipartimento cinematografico del MoMa, che ha già presentato oltre 150 mostre per l’istituto museale. Il contributo di Cinecittà è stato devoluto dalla produttrice Camilla Cormanni e dalla curatrice della cineteca, Paola Ruggiero. Per la Cineteca Nazionale ha contribuito anche Maria Bonsanti, oltre alla famiglia Morricone e Marco Cicala.