Avanzano in Europa le proposte di sostegno ai profughi ucraini. È stata infatti pubblicata una lettera che i ministri degli Interni di Germania e Polonia, Nancy Faeser e Mariusz Kaminski, hanno inviato tre giorni fa alla Commissione europea. Si tratta di aiuti economici con mille euro “forfettari” ogni sei mesi per ogni rifugiato ospitato, oltre a trasporti gratuiti per lasciare la nazione di “primo approdo” e la rimessa in gioco del Piano per l’asilo e i migranti, bloccato da oltre un anno da alcuni governi.
“È chiaro che le nostre risorse e capacità di accoglienza non saranno sufficienti per far fronte al crescente flusso di persone, soprattutto a lungo termine – è la premessa che si legge nella lettera – Tuttavia, anche la situazione attuale è drammatica e dimostra l’urgente necessità di soluzioni rapide a livello europeo”.
Sarà questo dunque l’oggetto del Consiglio europeo dei ministri degli Interni che si riunisce proprio oggi a Bruxelles. Sebbene ci dovrà essere una riflessione sull’importo degli aiuti e sulle conseguenze politiche, l’orientamento dell’Unione europea sulla proposta tedesco-polacca non è contrario. In caso di approvazione, si rimetterebbe totalmente in discussione l’approccio fin qui seguito sulle politiche migratorie. La Commissione europea ha infatti reso operativa per la prima volta in 20 anni la direttiva sulla protezione temporanea di sfollati, ma l’onda emotiva provocata dalla guerra in Ucraina costituisce un fattore rilevante per la sua decisione.
La protezione temporanea stabilisce standard minimi in caso di afflusso massiccio di sfollati e promuove l’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza. Mercoledì scorso la Commissione ha messo a disposizione un ulteriore stanziamento di 3,5 miliardi. Questa sarà la base su cui oggi i titolari degli Interni dell’Ue inizieranno la discussione.