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HomeCronaca Aise, Caravelli nuovo capo: dal caso Silvia Romano ai nuovi pericoli

Aise, Caravelli nuovo capo
Dal caso Silvia Romano
ai nuovi rischi per l'Italia

Virus, terrorismo e Libia le sfide

C'è anche una battaglia politica

di Andrea Murgia14 Maggio 2020
14 Maggio 2020

Italian cooperator, Silvia Romano, wearing a green tunic, reacts upon her arrivlal at the Ciampino airport, Rome, Italy, 10 May 2020. Silvia Romano was kidnapped on Novembre 2018 in Kenya. ANSA / FABIO FRUSTACI

L’Aise, l’agenzia per la sicurezza esterna del nostro Paese, che ha avuto un ruolo importante nella liberazione di Silvia Romano, ha un nuovo capo. Il Consiglio dei ministri ha infatti formalizzato la nomina di Gianni Caravelli. Già vicedirettore per sei anni, prende il posto di Luciano Carta, che assumerà la carica di presidente di Leonardo.

Dalla liberazione di Silvia Romano alla Libia
Abruzzese di 59 anni, la nomina del generale di corpo d’armata dell’Esercito a capo dell’Aise era nell’aria da giorni. Per vent’anni nel mondo degli 007 italiani, ha applicato fin da subito le sue grandi conoscenze di artiglieria contraerea e tecnologia innovativa nei campi di battaglia più difficili, come Afghanistan e Iraq. L’ultimo suo successo è stato la liberazione della cooperante Silvia Romano. Conoscitore del mondo libico, Caravelli salì su un aereo, direzione Tobruk, riuscendo a portare Khalifa Haftar a Palermo, quando stava per fallire la conferenza voluta da Giuseppe Conte nel 2018 per trovare una soluzione sulla crisi in Libia. Testardo, tenace e accorto: così lo descrive chi lo ha conosciuto. Divenuto vicedirettore dell’Aise nel 2014, durante il governo Renzi, dopo sei anni arriva, dunque, il passaggio naturale al vertice dell’intelligence esterna.

Le nuove sfide
La priorità adesso è la sicurezza sanitaria dell’Italia: il rischio di una seconda ondata di Coronavirus proveniente dall’estero, l’origine del Covid, la messa a punto di un vaccino, il rischio di cyber attacchi e le possibili mire di attori ostili verso le aziende strategiche italiane.
Poi c’è il pericolo terrorismo. Basta dare uno sguardo al caso Romano e all’intervista del portavoce di Al Shabaab, il quale ha parlato di un riscatto pagato dall’Italia che andrà a finanziare nuove operazioni dell’organizzazione islamista.
Ci sono anche i nuovi scenari geopolitici e l’instabilità di zone di guerra come la Libia, un Paese da sempre di interesse strategico per l’Italia e dove adesso sembra abbia un grosso peso la Turchia, già con un ruolo attivo nella liberazione di Silvia Romano.
Infine, la non meno importante battaglia politica all’interno del Paese. Il premier Conte continua a mantenere la delega sui servizi nonostante le obiezioni del Pd e le sollecitazioni del Copasir, guidato dal leghista Raffaele Volpi, a lasciarle ad un’autorità delegata. La nomina di Caravelli è solo il primo tassello e ora va trovato un suo vice. Nei prossimi giorni scade anche l’incarico di Mario Parente, direttore dell’Aisi (la sicurezza interna), ma dovrebbe essere confermato.

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