Sono una settantina i voli della compagnia Air Berlin cancellati improvvisamente questa mattina a causa di una protesta dei piloti. Lo sciopero, secondo quanto riporta il tabloid Bild, è stato deciso dopo che le trattative sul passaggio di circa 1200 dipendenti della compagnia insolvente all’eventuale compratore sono state interrotte. Consistenti i disagi causati da questo stop improvviso: circa 7000 passeggeri, infatti, sono rimasti a terra negli scali della Germania. Numerosi i collegamenti saltati, soprattutto interni: annullati i voli da e per Berlino, Dusseldorf, Amburgo, Monaco, ma anche Palma di Maiorca, Zurigo, Stoccolma e Vienna. Nel corso della giornata la compagnia punta a ricollocare la maggior parte dei passeggeri sui 650 voli ancora previsti.
“Per ragioni operative Air Berlin oggi deve cancellare dei voli. Ci dispiace per i disagi arrecati ai nostri clienti”. Con queste parole il secondo vettore tedesco dopo Lufthansa si è pubblicamente scusato per lo sciopero bianco dei propri piloti. Air Berlin ha inoltre invitato i passeggeri a non recarsi in aeroporto e ad informarsi in anticipo sugli eventuali cambiamenti riguardanti il proprio volo.
“È un puro atto di disperazione. Ci dispiace per i passeggeri, ma ne va della nostra esistenza”, ha dichiarato alla Bild uno dei piloti che stamattina hanno deciso di incrociare le braccia. La compagnia tedesca versa infatti in condizioni critiche, e da tempo è alla ricerca di compratori per risalire dalla bancarotta. Solo pochi giorni fa era giunto l’annuncio del taglio di numerosi voli intercontinentali, come quelli per Messico, Cuba, Antille e Repubblica Dominicana a partire dal 25 settembre, mentre successivamente sparirà anche la rotta tra Düsseldorf e i Caraibi.
Al momento Air Berlin – sedotta e abbandonata da Ethiad – resta in vita grazie al prestito ponte temporaneo di 150 milioni di euro messo a disposizione dal governo tedesco. Prestito che, si legge in una nota, dovrebbe “permettere il funzionamento di Air Berlin nei prossimi mesi, durante i quali saranno condotti i negoziati per la vendita degli asset. Alla fine del processo il vettore dovrà cessare le attività e uscire dal mercato”. I 150 milioni dovrebbero garantire l’operatività della compagnia solo fino a metà novembre. Il tempo sta per scadere.