TEL AVIV – Arrestare con la massima urgenza il premier israeliano Benyamin Netanyahu. È la richiesta del procuratore della Corte penale internazionale. “Alla luce del peggioramento della situazione in Palestina e del protrarsi dei crimini” di guerra e contro l’umanità, Karim Khan vuole dietro le sbarre anche il ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader di Hamas, Yahya Sinwar e Mohammed Deif.
La condanna della comunità internazionale
Un nuovo raid israeliano, lanciato la notte del 10 settembre sull’accampamento di sfollati di Al-Mawashi, nel sud della Striscia di Gaza, ha provocato 19 morti e numerosi feriti. E ha suscitato ancora una volta la condanna della comunità internazionale, preoccupata per le vittime civili in quella che doveva essere una “zona umanitaria” sicura per i palestinesi in fuga dai bombardamenti. “Non posso restare in silenzio” di fronte a quanto successo a Khan Yunis, ha detto l’alto rappresentante Ue Josep Borrell. “Le leggi di guerra devono essere rispettate, i civili protetti e la responsabilità garantita. Non possiamo normalizzare la catastrofe umanitaria a Gaza”, ha ammonito. Israele si è attirato anche l’ira degli Stati Uniti dopo che l’Idf ha ammesso di ritenere “molto probabile” di aver ucciso “indirettamente e involontariamente” l’attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi in Cisgiordania, mentre partecipava a una protesta in difesa di agricoltori palestinesi.
Salvacondotto per Sinwar in cambio degli ostaggi
Il governo di Netanyahu, intanto, ha proposto al leader di Hamas, Yahya Sinwar, un salvacondotto per uscire da Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani e della rinuncia da parte dell’organizzazione al controllo sulla Striscia. Lo ha detto il coordinatore del governo israeliano per gli ostaggi, Gal Hirsch, in un’intervista a Bloomberg. “Sono pronto a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia, a chiunque voglia unirsi a lui”, ha detto Hirsch. “Vogliamo indietro gli ostaggi. Vogliamo la smilitarizzazione, la deradicalizzazione ovviamente, un nuovo sistema che gestisca Gaza”.