L’Italia è ancora indietro sul tema delle adozioni ai single, contrariamente all’Europa dove c’è maggiore apertura sul tema. In merito, abbiamo sentito Marco Griffini, presidente nazionale dell’Ai.Bi, l’Associazione Amici dei Bambini.
A livello internazionale e nazionale è sempre vero che le associazioni prediligono l’affidamento di un bambino alle famiglie piuttosto che ad un singolo?
A livello giuridico i Paesi esteri ammettono le adozioni ai single, in Italia no, salvo in caso particolari. Com’è successo anche nel caso di Napoli. Dal punto di vista psicologico noi siamo nettamente contrari all’adozione dei single, rispetto alla coppia, perché il minore abbandonato ha già subito gravi traumi e avere un doppio riferimento per il minore è meglio, piuttosto che averne solo uno. Due genitori sono meglio di uno. Permettere l’adottare ad un single significa rendere il bambino orfano di una figura genitoriale. La priorità deve andare senz’altro alle famiglie.
Quali sarebbero le mancanze che il minore potrebbe accusare maggiormente?
I bambini abbandonati hanno già gravi problemi psicologici per essere stati rifiutati dalla famiglia d’origine, togliergli la possibilità di avere una doppia figura genitoriale, potrebbe creare al bambino problemi riguardo la sua identità e ricostruire la propria storia. È già difficile educare un minore abbandonato in due, figuriamoci da soli. Non si può ammettere che l’adozione ai single sia meglio rispetto alle adozioni di una coppia. Noi di Ai.Bi siamo contrari alla modifica della legge, perché ci sono già tante coppie che vorrebbero adottare ed è difficile farlo. In Italia ci sono 5 milioni e 430 mila coppie che potrebbero adottare e qui si aprono altri problemi come la Banca dati che al momento non è attiva.
Quali sono i problemi delle adozioni in Italia?
Ce ne sono molti e non si possono risolvere aprendo ai single, questi sono escamotage della politica italiana. Invece di pensare a queste cose, perché la politica non riesce a risolvere i problemi della Banca dati delle coppie disponibili e dei minori dichiarati adottabili? Se ci fossero stati questi dati sicuramente il minore di Napoli non sarebbe stato affidato ad un single ma ad una coppia che anche se non si trovava a Napoli, si poteva trovare in tutt’Italia.