ROMA – Una sanità da codice rosso e le vittime sono gli operatori sanitari. Questa mattina, 12 marzo, in occasione della giornata contro la violenza nei confronti del personale ospedaliero, sono stati diffusi dal ministero della Salute i dati sulle aggressioni nel 2023. Queste sono state oltre 16mila nel sull’intero territorio nazionale, per un totale di circa 18mila operatori coinvolti.
Le aggressioni sono state segnalate per i due terzi da professioniste donne e le fasce d’età più coinvolte sono quelle tra i 30 e i 39 anni e tra i 50 e i 59 anni. Si tratta in prevalenza di aggressioni verbali che rappresentano il 68% dei casi; il 6% delle aggressioni avviene, invece, contro beni di proprietà del professionista sanitario aggredito. A farne le spese sono perlopiù gli infermieri, seguiti dai medici e operatori socio-sanitari.
L’indagine è stata effettuata dell’Osservatorio Nazionale sulla sicurezza degli esercenti, le professioni sanitarie e sociosanitarie istituito presso il ministero della Salute, che ha specifici compiti di monitoraggio, studio e promozione di iniziative volte a garantire la sicurezza dei professionisti sanitari. Il monitoraggio permette per la prima volta su base nazionale, di contrastare la sottostima del fenomeno dovuta al fatto che le altre fonti dati raccolgono solo gli eventi di maggiore gravità.
Il dato più allarmante riguarda la sfiducia nelle istituzioni da parte dei sanitari. Molti infatti decidono di non denunciare, motivo per cui i dati Inail potrebbero essere molto sottostimati.
“Vorremmo poter dire di aver voltato pagina e invece, purtroppo, siamo ancora lontani da una soluzione al gravissimo problema delle aggressioni nei confronti degli operatori della salute”, ha detto il segretario nazionale del Nursind Andrea Bottega, secondo cui la via d’uscita ci sarebbe, “basta solo smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia”, ha aggiunto.
Ancora aggressioni
Gli ultimi casi in ordine di tempo a Genova e Napoli. All’ospedale Galliera di Genova nella giornata dell’11 marzo, tre infermieri del pronto soccorso sono stati aggrediti da una paziente in attesa che pretendeva di saltare la fila ed è stato necessario l’intervento dei carabinieri per riportare la calma. A Napoli, in poche ore si sono verificati due episodi di violenza. Al pronto soccorso del Cto due fratelli sono stati denunciati dopo aver sfogato la loro ira per via di una diagnosi alla madre. Il 22enne ha danneggiato con un calcio la porta d’ingresso del pronto soccorso mentre il 26enne ha minacciato e offeso i carabinieri presenti sul posto. L’altro episodio a Villa Betania a Ponticelli, dove due pazienti, classificati al triage come codice bianco, stanchi di attendere, hanno sfondato la porta della sala e hanno inveito contro medici, infermieri e guardie giurate.