Si vota oggi per decidere la nuova sede dell’Ema, l’Agenzia europea del Farmaco, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. Le città in lizza sono diciannove, tra le favorite Milano, che si divide le preferenze con Copenaghen, Stoccolma e Bratislava. La prescelta potrà assicurarsi, tra dipendenti diretti dell’agenzia e indotto occupazionale creato intorno all’attività, diverse centinaia di nuovi posti di lavoro e circa 2 miliardi di euro in circolo nel proprio sistema economico. L’Ema infatti, decide quali medicinali possano essere messi in commercio in Europa, sia di uso umano che animale.
Tra i criteri di selezione decisi dalla Commissione europea troviamo: un numero sufficiente di alloggi a costi sostenibili per i dipendenti, disponibilità di camere d’albergo per le molteplici riunioni settimanali e scuole in grado di venire incontro alle esigenze linguistiche della prole degli 890 dipendenti. Inoltre, una reattività immediata della nuova sede non appena gli accordi della Brexit permetteranno una fuoriuscita regolamentata della Gran Bretagna.
L’Italia ha due avversari principali: in primis il sistema di voto, suddiviso in tre round a scrutinio segreto che prevede il necessario raggiungimento della maggioranza per una decisione definitiva, eventualità piuttosto remota a causa degli schieramenti previsti dagli stati votanti. In secondo luogo il blocco tedesco, Angela Merkel infatti supporta apertamente Bratislava, portando con sé l’appoggio di Repubblica Ceca, Austria e Ungheria. Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha detto: «Mi auguro che gli stati europei facciamo una scelta di qualità, che non ci si alcun baratto sotto banco e la città che offre le migliori condizioni nell’interesse dell’agenzia venga prescelta. E certamente Milano ha buone possibilità».