Ieri sera a Kabul, intorno alle 20.30 locali, all’interno dell’hotel Serena, un attacco talebano ha portato alla morte nove persone. Il commando, formato da quattro uomini, ha fatto irruzione nell’albergo durante i festeggiamenti del capodanno persiano, ed ha aperto il fuoco. La conferma che si trattava di un attentato talebano è arrivata dal loro portavoce, Zabihullah Mujahid, tramite una email destinata ai giornalisti. In essa si spiegava la volontà di colpire i turisti e gli ospiti di spicco dell’hotel, proprio durante la festa.
Gli uomini sono riusciti a superare i rigidi controlli del Serena, considerato fino ad ora uno dei luoghi più sicuri dove soggiornare a Kabul, ed hanno estratto le pistole che nascondevano nei vestiti e nelle scarpe. Le armi, di dimensioni ridotte, erano state ideate per passare inosservate e per essere nascoste senza creare sospetti.
A perdere la vita quattro cittadini stranieri e cinque afgani. Vittima dell’attacco anche Sardar Ahmad, 40 anni, giornalista dell’ Agenzia France-Presse, insieme alla moglie e ai due bambini.
Gli attentatori, tutti con meno di 18 anni, sono stati uccisi dalle forze dell’ordine durante lo scontro a fuoco all’interno del ristorante dell’hotel. I talebani, che avevano già precedentemente annunciato, ed attuato, azioni violente in vista delle elezioni presidenziali hanno dichiarato, tramite Mujaid, che “Questo attacco mostra che se decidiamo di attaccare, in qualunque posto, possiamo farlo”.
L’hotel Serena è il più frequentato dai turisti e dai diplomatici proprio per gli alti standard di sicurezza, ma, già nel 2008, era stato colpito da un attacco terroristico, nel quale erano morte otto persone.
Cecilia Greco