E’ polemica nel governo italiano per l’ipotizzato ritiro delle nostre truppe in Afghanistan. Dopo che Stati Uniti e talebani hanno raggiunto un’intesa di principio sulla pace a Kabul, con l’impegno dei radicali musulmani d’impedire l’utilizzo del territorio come base per gruppi terroristici internazionali, rimane la questione di tempi e modi per riportare in patria i soldati italiani.
Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha annunciato ieri alla stampa il ritiro del contingente militare italiano dall’Afghanistan entro un anno. La scelta sembra sia stata influenzata anche dall’annuncio da parte dell’amministrazione Trump, a fine dicembre, di voler dimezzare la presenza di truppe americane in Afghanistan.
Questo annuncio da parte della Trenta ha colto di sorpresa il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi: “Lo apprendo adesso. Non ne ha parlato con me. Non appena torno a Roma o non appena dovessi sentire il ministro Trenta, ne riparleremo”. Oggi la Farnesina ha confermato in una nota di non essere mai stata messa al corrente delle intenzioni del ministro della Difesa.
La Lega, tramite proprie fonti, aveva fatto sapere: “Facciamo quel che serve per riportare pace e stabilità. Al momento nessuna decisione è stata presa ma solo una valutazione da parte del ministro per competenza”.
Allo stesso tempo il Movimento Cinque Stelle, l’altro alleato di governo, aveva espresso soddisfazione attraverso una nota: “La decisione del ministero della Difesa Elisabetta Trenta di affidare al Comitato operativo di vertice interforze la pianificazione per il ritiro del nostro contingente in Afghanistan è molto positiva”.
Poi in serata è arrivato un commento da fonti governative che hanno chiarito: “La richiesta di valutare una pianificazione del ritiro del contingente italiano avviata dal ministro Trenta è stata condivisa con la presidenza del Consiglio”.
Attualmente il contingente italiano a Herat è composto da circa 800 militari: era già prevista una riduzione, ma non si era mai parlato della completa chiusura di una missione che ha causato in quasi 17 anni la morte di 54 soldati italiani.