“Dopo l’analisi di immagini satellitari, due oggetti forse legati all’aereo malese MH370 sono stati identificati” ha annunciato oggi in Parlamento il primo ministro australiano Tony Abbott. I detriti sono “relativamente poco chiari” ha spiegato John Young, responsabile dell’Autorità australiana di Sicurezza Marittima, i due oggetti, uno dei quali della lunghezza di 24 metri, sono stati rilevati nell’Oceano Indiano a circa 2.500 chilometri a sud-ovest di Perth, città dell’Australia occidentale.
“Ogni pista costituisce una speranza”. “Posso confermare che abbiamo una nuova pista” ha dichiarato Hishammuddin Hussein, ministro dei Trasporti Malese, sul posto sono stati inviati apparecchi da ricognizione della Royal Australian Air Force e anche velivoli americani. “Dobbiamo essere coerenti. Noi vogliamo verificare e vogliamo sostenere con prove” ha aggiunto Hussein. Se i detriti dovessero rivelarsi appartenenti al Boeing 777 della Malaysian Airlines, volo Kuala Lumpur-Pechino, sarebbero valide le indagini riguardo a un possibile cambio di rotta del pilota. Un avvenimento che ha coinvolto anche Barack Obama, il presidente ha dichiarato che verrà impiegata ogni risorsa disponibile per scoprire cosa sia successo. “Ci vorrà tempo a causa della dimensione dell’area delle ricerche, ma gli Stati Uniti lavoreranno a stretto contatto con la Malaysia” ha dichiarato Obama.
Le proteste dei parenti. Continuano intanto le proteste dei parenti dei passeggeri di nazionalità cinese, i familiari lamentano una pessima gestione della situazione. Le autorità malesiane sono state accusate di non aver fatto abbastanza per ritrovare l’aereo e di non aver divulgato tutte le informazioni.
Alberto Gentile