Altro che Cenerentola e Pretty Woman, sono solo favole, i ricchi preferiscono sposarsi fra di loro. A dimostrarlo è nientemeno che un’equazione matematica “figlia” dell’Istituto francese di studi demografici che dimostra come la “mobilità sociale” sia in realtà del tutto immobile.
Di fronte alla crisi, infatti, molti decidono di sposarsi con chi è economicamente “simile”, cioè l’operaio sposa l’operaia, l’impiegato l’impiegata, il dirigente la dirigente, il milionario la milionaria. La storia del resto insegna una regola fondamentale: plebei coi plebei e aristocratici con altri nobili. Ma adesso Nicolas Frémeaux, giovane ricercatore in economia all’università di Cergy Pontoise ha dato a questa tendenza una dignità scientifica con un saggio pubblicato a fine marzo sull’ultimo numero della rivista dell’istituto “Population”. Per il suo studio ha utilizzato l’analisi patrimoniale dell’Insee (Istituto nazionale di statistica e di studi economici), spulciando i beni di 10mila famiglie francesi dal 1992. Ha incrociato non soltanto il patrimonio ma anche le eredità familiari e il livello di reddito da lavoro di ciascun componente della coppia, sposati o no. Da tutto ciò ne è sviluppata un’equazione.
In parole povere: non soltanto gli ereditieri vivono e si riproducono in un ambiente chiuso, ma erigono anche un muro intorno a loro.
I grandi ricchi, dunque, adottano strategie mirate per evitare matrimoni sbagliati mentre per gli altri valgono i meccanismi tradizionali: frequentare lo stesso ambiente, studiare in certe scuole, incontrare persone simili. Alle cenerentole di oggi non resta quindi che sperare nelle eccezioni.
Alberto Gentile