Dopo un’esplorazione durata quasi 20 anni, la sonda Cassini ha cominciato il suo ultimo viaggio: alle 12:31 italiane, la sonda inizierà la sua picchiata verso la superficie di Saturno e si polverizzerà, al termine di una passeggiata galattica in cui ha percorso oltre 1,5 miliardi di chilometri.
Era il 15 ottobre del 1997 quando una missione congiunta di Nasa, Agenzia Spaziale Italiana ed europea lanciò in orbita la Cassini-Huygens direttamente dalla storica base di Cape Canaveral. La spedizione era divisa in due parti, con due distinti obiettivi: il modulo intitolato all’astronomo olandese Christiaan Huygens è atterrato con successo su Titano, uno dei satelliti di Saturno, mentre quello battezzato in onore dell’italiano Gian Domenico Cassini era destinato all’esplorazione del pianeta con gli anelli.
Al contrario delle precedenti Voyager 1 e Voyager 2, operazioni concluse ma con sonde ancora funzionanti e trasmettenti, la Cassini ha terminato il propellente, e quindi, nell’impossibilità di poterla manovrare, ne è stato deciso il definitivo congedo su quel Saturno che ha raggiunto nel 2014 e che ha studiato e fatto studiare dalla Terra. Molte le scoperte della sonda italo-euro-americana: nel 2005 la missione, dopo aver depositato il modulo Huygens su Titano, ha documentato l’esistenza di una atmosfera e di un oceano sotterraneo sul pianeta satellite Encelado, mentre nel 2013 ha mostrato l’esistenza di propilene nell’atmosfera bassa dello stesso Titano.
L’atmosfera del grande pianeta ci metterà solo due minuti a distruggere il vettore Cassini, ma le sue ultime notizie ci arriveranno con un ritardo di 83 minuti: presumibilmente, l’addio della sonda arriverà intorno alle 14 italiane, dopo un viaggio che ha spinto Cassini a percorrere 294 orbite in 13 anni intorno al pianeta degli anelli.
Per tutti gli appassionati, che sentiranno la mancanza di Cassini, la NASA ha rilasciato nel 1992 una guida per riprodurne un modellino in carta.