Si è spento all’età di 87 anni il premio Nobel per la letteratura Günter Grass. Poeta, saggista e scultore tedesco, aveva vinto il prestigioso riconoscimento nel 1999. Genio controverso, negli anni 40’ si arruolò nelle SS per poi essere catturato dai soldati americani e mandato in un campo di prigionia. L’esperienza da detenuto in Baviera è diventata materiale per il libro autobiografico “Sbucciando la cipolla”.
Nel 1959 scrisse”Il tamburo di latta”, opera che lo ha reso celebre a livello mondiale e da cui fu tratta la sceneggiatura dell’omonimo film che nel ’79 vinse la Palma d’oro.
Socialdemocratico e pacifista, Grass ha continuato a partecipare fino all’ultimo al dibattito pubblico con interventi che spesso hanno causato polemiche. Nel 2012 con una poesia civile aveva criticato pesantemente Israele definendolo «minaccia per la pace nel mondo». Il testo della composizione dal titolo “quello che deve esser detto” ha suscitato grandi polemiche, il governo israeliano ha deciso di classificare Grass come “persona non gradita”.
Negli ultimi tempi lo scrittore tedesco ha attaccato Angela Merkel, criticando l’arroganza del suo governo nei confronti degli altri paesi europei per via delle politiche anticrisi.
Domenico Cappelleri