Non canterà più, “il ragazzo con il ciuffo”. Era il titolo di una sua canzone ma ancor di più un’etichetta inconfondibile. Antonio Ciacci, in arte Little Tony, è morto lunedì sera a Roma, stroncato da un tumore alle ossa che ha costretto l’artista a trascorrere gli ultimi tre mesi ricoverato a Villa Margherita, dove si è spento, a 72 anni. I funerali saranno celebrati giovedì al Divino Amore.
Sono già numerosi i tweet di saluto al cantante che ha portato il rock ‘n’ roll di stampo inglese nelle case degli italiani, un trampolino di lancio privilegiato per i suoi brani il palco dell’Ariston, da cui sono nati i più grandi successi. “Addio Cuore Matto”, scrivono i Negramaro sul social media, ricordandolo con il suo ritornello più celebre; Sabina Guzzanti, riferendosi più poeticamente alla morte del cantante dice “Forse per questo fa inverno a primavera”. E ancora saluti dall’attore romano Marco Giallini, Andrea Vianello, Emma Marrone ed Enrico Ruggeri che non manca di far notare come l’affetto dimostrato su Twitter in seguito alla scomparsa di personaggi importanti sia “un’ipocrita beatificazione”. Parole che stanno già suscitando diverse polemiche.
Meno conosciuto dalle ultime generazioni, nonostante abbia continuato di recente ad esibirsi con must del passato e qualche nuovo pezzo, Little Tony è stato l’idolo dei giovani degli anni ’60 e ’70. La sua passione per il rock ‘n’ roll nasce da adolescente, quando arrivano le prime hit da oltreoceano. D’altra parte, in casa, la vocazione al canto era comune: il padre e i fratelli si esibivano nei locali, con repertori di stornelli e canzoni romantiche. Proprio in una di queste occasioni, Little Tony spopola di fronte ad un gruppo di turisti americani che chiedevano del rock’n’roll: riceve da loro 50mila lire di mancia, ma soprattutto capisce che quella musica lo porterà alla fortuna.
Una conferma che arriva pochi anni dopo, quando, nel 1961, conquista il secondo posto al Festival di Sanremo in coppia con Celentano e con la loro “24mila baci”. E da lì sarà una strada in salita, che raggiunge il massimo della popolarità, nel ’67, con “Cuore matto” e “Riderà”e che fa di Little Tony una star internazionale, apprezzata anche per il suo stile alla Elvis, che ha fatto di lui un sex symbol, oltre che un mito, di quegli anni.
Alessandra D’Acunto