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HomeCultura Addio a Inge Feltrinelli, regina dell’editoria

Addio Inge
presidente della Feltrinelli
amata in tutto il mondo

Era vedova del fondatore Giangiacomo

Gestiva la società con il figlio Carlo

di Christian Dalenz20 Settembre 2018
20 Settembre 2018

Inge Feltrinelli durante l'inaugurazione della nuova Feltrinelli di Firenze alla stazione Santa Maria Novella, 09 dicembre 2014. ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

Sessantasei anni di gestione di una delle case editrici più importanti d’Italia sono finiti ieri. Inge Feltrinelli, vedova di Giangiacomo, era arrivata a 87 anni, e per molti decenni ha diretto la società fondata dal marito. Tutto il mondo dell’editoria ha ricordato con commozione Inge, come spesso veniva semplicemente chiamata.

Inge Schönthal era nata a Essen, Germania, nel 1930. Fu per diversi anni fotografa e riuscì a immortalare personalità come John Fitzgerald Kennedy, Winston Churchill, Ernest Hemingway, Allen Ginsberg, Pablo Picasso e Marc Chagall. Nel 1958 conobbe Giangiacomo Feltrinelli ad Amburgo e lo sposò l’anno successivo in Messico. Una storia d’amore che portò la coppia a frequentare personalità importanti, come Fidel Castro. Stupisce però un’uscita a La Repubblica di qualche anno fa: “Più che l’amore, per me importava la carriera”.

Nella casa editrice del marito presto si occupò delle relazioni con l’estero. A partire dal 1969 ne divenne de facto la presidente. Il marito, ispirato dalle idee di Che Guevara, aveva infatti intrapreso un’attività guerrigliera clandestina. Giangiacomo però morirà nel 1972 mentre cercava di piazzare un esplosivo a Segrate, centro della provincia di Milano. Da quel momento Inge diventa ufficialmente presidente della Feltrinelli Editore e la gestirà insieme al figlio Carlo. Dopo la morte del marito ebbe soltanto relazioni fugaci.

Era una personalità molto rispettata nel mondo dell’editoria. Sotto la sua guida la casa editrice pubblicherà importanti autori quali Gabriel Garcìa Marquez, Isabel Allende, Stefano Benni, Antonio Tabucchi e Alessandro Baricco. Sul Corriere della Sera Paolo Di Stefano l’ha definita «la regina dell’editoria, una mina vagante di entusiasmo in giro per il mondo, ministro degli Esteri del libro, in cui credeva fermamente».

Su Repubblica Simonetta Fiori la descrive come «l’ultima rappresentante di un mondo che non esiste più, l’editoria dei Gaston Gallimard, Alfred Knopf, Jorge Herralde, Barney Rosset, una stirpe di publisher con cui condivideva talento ed eccentricità».

Il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi ha annunciato che il 10 ottobre durante la prossima Buchmesse di Francoforte, la più importante fiera di libri europea, Inge sarà ricordata da tutta l’editoria italiana presso il Padiglione dedicato al nostro Paese.

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