Atrofizza i muscoli, annienta le cellule nervose destinate alla stimolazione muscolare e conduce al decesso nel giro di pochi anni. È la Sla, sclerosi laterale amiotrofica, che questa mattina ha causato la morte Giovanni Bertini, ex calciatore di Roma, Fiorentina, Ascoli, Catania, Benevento e altre squadre italiane. La malattia gli era stata diagnosticata nel giugno 2016 e l’ha portato a spegnersi oggi, all’età di 68 anni, in una clinica romana.
La morte di Bertini, detto “Giovannone”, si aggiunge all’elenco di giocatori deceduti a causa della Sla. Dal 1960 ad oggi sono quasi 50 le vittime di sclerosi laterale amiotrofica tra gli ex professionisti. Gianluca Signorini (2002), Stefano Borgonovo (2013) e Marco Sguaitzer (marzo 2019) sono solo alcuni di questi.

Giovanni Bertini
Secondo una ricerca condotta dell’Istituto Negri “Chi gioca a calcio si ammala a 43,3 anni rispetto ai 65,2 anni della media nazionale”. Per definire il campione in cui sono stati individuati i 32 casi della malattia, sono stati usati i nominativi delle figurine Panini. Dall’indagine emerge che il ruolo in campo più colpito dalla Sla sembra essere quello dei centrocampisti (14), oltre il doppio degli attaccanti (6), e poi i difensori 9. Tre i casi di portieri.
Le cause di questa tendenza sono ancora ignote. Tra i possibili motivi lo stress ossidativo e postumi per traumi da gioco, doping ed erbicidi-pesticidi sull’erba del campo. Ma non si hanno ancora risultati soddisfacenti. “La vita è come il calcio, non sai come andrà a finire”, diceva Krzystof Damian Nowak, calciatore polacco, morto di Sla come Signorini, Borgonovo e oggi anche Bertini.