ROMA – “Mi hanno sempre attratto persone capaci di andare controcorrente. Persone capaci di raccontare storie, di mostrare visioni altre”. Con queste parole amava raccontarsi Gianni Minà, giornalista, autore e conduttore scomparso a Roma all’età di 84 anni nella clinica Villa del Rosario dopo una breve malattia cardiaca. Domani la camera ardente in Campidoglio dalle 10 alle 19.
Era “il giornalista amico dei grandi”, famoso per le sue interviste con grandi personaggi. La più nota è quella del 1987 a Fidel Castro ma anche al Dalai lama, Federico Fellini, Jane Fonda, Massimo Troisi e Franco Battiato. Fortissimo il legame con Diego Armando Maradona e Pelè. Iconica la foto che lo ritrae a cena a Roma con Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel Garcia Marquez.
Nato a Torino nel 1938, Gianni Minà era un appassionato di America Latina, inventore di Blitz, format televisivo rivale negli anni ’80 di Domenica In. Iniziò la carriera da giornalista nel 1959 a Tuttosport e l’anno successivo debuttò in Rai, dove ha realizzato centinaia di reportage, ideato e presentato programmi tv e documentari.