BRUXELLES – Slitta al 6 giugno la decisione finale dell’antitrust europeo sull’acquisizione di Ita Airways – ex Alitalia – da parte del colosso aereo tedesco Lufthansa. A cerchiare la data sul calendario è stata Margrethe Vestager, presidente della Commissione europea per la Concorrenza, che ha annunciato l’avvio della “fase due” dell’istruttoria riguardo alla controversa cessione della compagnia di bandiera italiana. Controversa, come spiega Vestager, in quanto deve garantire che “l’acquisizione del 41% di Ita – da parte dei tedeschi – non crei pericolose situazioni di monopolio o duopolio sulle rotte”.
I nodi dell’acquisizione nel pettine dell’antitrust
La Commissione teme infatti che alcune tratte possano diventare fin troppo vantaggiose per la neonata joint venture italo-tedesca, ponendo in seria difficoltà le compagnie aeree low-cost. Obiettivo dell’antitrust è quindi evitare “l’aumento dei prezzi, una minore disponibilità o una qualità inferiore dei servizi” che risulterebbero dalla posizione dominante configurata dall’attuale assetto di Ita-Lufthansa.
Per riuscire a siglare l’accordo che convinca l’antitrust, la joint-venture potrebbe vedersi costretta a sacrificare alcune tratte europee e internazionali. Il piatto della bilancia pende verso la rinuncia al controllo di alcune rotte – anche molto remunerative – a favore di un accordo accettabile per tutte le parti in gioco.
La storia dell’acquisizione Ita – Lufthansa
La vicenda dell’acquisizione inizia nel maggio 2023, da un accordo tra il Ministero dell’Economia e il colosso tedesco del volo. Nel documento, che siglava l’acquisizione del 41% delle quote da parte di Lufthansa, si prevedeva anche l’acquisto, in un prossimo futuro, del resto della compagnia. A novembre, l’operazione è stata notificata alla Commissione europea per la Concorrenza, inaugurando la “fase uno” dell’istruttoria.
L’8 gennaio, Lufthansa propone una prima tranche di “impegni” per evitare la falce dell’antitrust. Impegni che non sono bastati a convincere i commissari di Bruxelles. In attesa del prossimo giugno, il Mef e la compagnia di Carsten Spohr dovranno trovare una quadra che possa convincere l’Europa, senza sbilanciare il mercato dei voli.